Il Cristo che viene - e che giudica - non separa la storia in vincenti e perdenti, ma dischiude un futuro a chi non ne vede più uno. Il suo giudizio è promessa: “io verrò e abiterò in mezzo a voi”. La sua parola rimette in piedi la dignità schiacciata e restituisce agli uomini il senso del tempo come attesa feconda , non come cronaca che scivola via. Cristo giudice: non tribunale, ma rivelazione. Nell’Avvento, la Chiesa contempla il Figlio dell’uomo che torna “con gloria”. Non un giudizio che pesa le colpe soltanto, ma un giudizio che rimettere ordine tra ciò che è menzogna e ciò che è umano, tra ciò che umilia e ciò che custodisce, tra ciò che divora e ciò che genera. Cristo giudice rivela ciò che già siamo chiamati a diventare. Giudica togliendo le maschere, non togliendo la speranza. Per questo, nel Credo, la Chiesa proclama una verità che è insieme escatologica e presente: “verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti” - cioè per...
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