A URNE CHIUSE L'IRAQ È PIÙ DIVISO DI PRIMA
Gli iracheni hanno votato l’11 novembre per eleggere il nuovo parlamento, il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio dei ministri.
Il passaggio costituzionale dal voto al governo richiederebbe all’incirca quattro mesi ma, come dimostra la storia dell’ultimo ventennio, discordie e tensioni all’interno e tra i maggiori blocchi politici possono ritardare la formazione del nuovo esecutivo anche di un anno. I motivi della dilazione sono da ricercare soprattutto nella democrazia consensuale che è prevalsa in Iraq fin dal 2005, data della prima elezione post-Saddam Hussein svoltasi durante l’occupazione americana del paese, nella frammentazione politica e in un contesto regionale in cui l’Iran si è ritagliato un ruolo preminente negli affari iracheni trasformando in amico il vicino un tempo ostile.
(Fonte ISPI)
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